Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
Cenere, «erbe infestanti» e «parassiti animali»

Cenere, «erbe infestanti» e «parassiti animali»

di Michele Codogno

 Allorquando un Uomo coltiva la terra, egli «crea»: la sua creazione è un campo, un orto o un giardino, cioè un ecosistema unitario al quale egli vuole imprimere una certa essenza e forma. Questa sua azione creatrice deve essere, però, in accordo con l’ambiente e, per questo motivo, l’Uomo deve cercare di «comprendere» bene e coscientemente il territorio in cui si muove, acquistando in proposito tramite la mente, il cuore e la volontà ben aperte la necessaria sensibilità del presente.  Solo allora si sveglierà in lui la fantasia morale che gli indicherà cosa può progettare di vegetale nel territorio in cui vuole creare.

Come primo atto della sua creazione il contadino lavora la terra, «facendo spazio»: egli libera la terra dal vegetale pre-esistente. È in questo spazio ecologico «libero» che egli inizia a realizzare la sua creazione ed è proprio qui che la Natura cerca di creare un nuovo ecosistema. A questo punto l’agricoltore deve «dialogare» con le forze della Natura e deve applicare la tecnica morale, che lo porterà a operare in armonia con essa. Questa è agricoltura biodinamica. Ci sono diversi mezzi che l’agricoltore biodinamico utilizza per «dialogare» con le forze della Natura e tra questi primeggiano i preparati da spruzzo e quelli per il cumulo.

Mentre l’Uomo incomincia a introdurre nel campo piante che chiama «utili», in quanto servono quale nutrimento  per il suo corpo, la sua anima e il suo spirito, la Natura introduce nello stesso spazio piante, animali e funghi che l’Uomo chiama «parassiti» e che tendono a ricostituire un ecosistema prossimo-naturale estraneo alla volontà umana. Attraverso un «dialogo» si deve arrivare ad un «patto» tra Uomo e Natura, operando con tecnica morale ed evitando un conflitto diretto con essa, conflitto che sarebbe perso già in partenza.

Rudolf Steiner (O.O. 327) ci insegna che, per quanto concerne i «parassiti» vegetali e animali, il «dialogo» può essere basato su un incenerimento.

 

«Erbe infestanti»:

Secondo Steiner (O.O. 327), nello sviluppo di una pianta interagiscono forze generative e forze ordinatrici. Le prime giungono dal Cosmo prossimo al nostro pianeta nell’elemento Terra, vengono accolte dall’elemento Acqua, vivono nell’elemento Calcareo e vengono re-irradiate dal centro alla periferia, similmente al modo di accrescersi in diametro di una stalattite calcarea. Le seconde giungono dal Cosmo lontano nell’elemento Aria, vengono accolte dall’elemento Calore, vivono nell’elemento Siliceo e, avvolgendo, conformano dalla periferia verso il centro, similmente alla formazione dei cristalli silicei nelle druse di ametista. Antipatia generativa (soluto) e simpatia ordinatrice (colloide) si equilibrano nella formazione della pianta. Le forze generative solventi provengono dalle sfere planetarie interne al Sole (Luna, Mercurio e Venere) e quelle ordinatrici coagulanti dalle sfere planetarie esterne al Sole (Saturno, Giove e Marte).

Le forze generative prevalenti nelle piante sono quelle provenienti dalla Luna, anche se la ciclicità quadriennale di tanti fenomeni generativi (per es. le annate di pasciona delle querce) lasciano intravedere una certa azione di Venere (v. sotto per Venere e il ciclo quadriennale). L’azione generativa massima della Luna ha luogo al plenilunio e nell’arco dell’anno abbiamo ben 13 pleniluni. Dovremmo imparare bene i cicli delle «piante infestanti» e risalire a quali possono essere i pleniluni adatti per instaurare il miglior «dialogo» possibile con la Natura circa il loro governo. Individuato il momento giusto, che può differire da specie a specie, Steiner (O.O. 327) ci dice: «Raccogliamo quindi un certo numero di semi di tali erbacce, vale a dire i semi nei quali si è ritirata da ultimo la forza di cui ho parlato [si tratta della forza lunare del plenilunio], accendiamo una fiamma, meglio se una fiamma ottenuta bruciando della legna, e bruciamo i semi raccogliendo con cura la loro cenere». In tal modo affidiamo alle forze ordinanti del Calore nell’Aria le forze generative di queste piante, che agirebbero come tali se affidate all’Acqua nella Terra. Il fuoco ha trasformato in cenere ordinata le possibili vampate generative della vita. Questo è il significato del messaggio che lanciamo alla Natura ed il «dialogo» viene instaurato se «Spargiamo ora sul terreno il semplice preparato che abbiamo ottenuto in questa maniera dalle più diverse erbacce; …». Steiner conclude dicendo: « … dato che la natura ha per molte cose un ciclo di quattro anni [v. sotto per Venere e il ciclo quadriennale], vedremo che dopo il quarto anno avrà cessato di essere presente su quel terreno l’erbaccia che abbiamo così trattata ogni anno, spargendo la cenere sul campo come se fosse pepe».

 

«Animali parassiti»:

Innanzitutto vorrei ricordare uno scienziato poco noto, Lewis Fry Richardson (1881 – 1953): si tratta di un fisico e matematico inglese che si è occupato di diversi ambiti dello scibile umano (dalla meteorologia alla psicologia) e che è stato pure un convinto pacifista. Egli è conosciuto soprattutto per i suoi lavori pionieristici sui frattali e per aver introdotto un metodo originale per la risoluzione di sistemi di equazioni lineari. Per quanto concerne l’atto conoscitivo, egli si avvicinava molto a quella che possiamo definire una visione steineriana, come testimonia la sua seguente affermazione: «La scienza deve essere subordinata alla morale». Un altro bel aforisma di questo scienziato lo troviamo a pag. 66 del suo lavoro di meteorologia “Weather Prediction by Numerical Process” (1922): «I grandi vortici hanno vortici piccoli che attingono alla loro velocità, e questi ancora vortici più piccoli e così via sino a viscosità». Non posso fare a meno di applicare questa immagine alla nostra Galassia. Rispetto al polo nord galattico questo Grande Vortice ruota in senso orario attorno al suo centro: il Sole ruota attorno al centro della Galassia nella parte terminale del braccio Orion su una circonferenza di raggio 2,6×1017 km alla velocità di 250 km/s. A questa velocità attingono i vortici delle piccole Sfere Planenarie che ruotano rispetto al polo nord eliaco in senso antiorario. venere

Rispetto alla Terra, i pianeti del sistema solare percorrono eleganti traiettorie apparenti antiorarie formate da epicicli di vibrazione attorno all’eclittica; i diametri di queste traiettorie diminuiscono man mano che ci avviciniamo alla Terra e su questa alla fine i vortici divengono forme fino a perdersi del tutto nella viscosità terrestre. Quando dalla viscosità terrestre osservo la costellazione del Toro, dirigo lo sguardo alla periferia della Galassia. Se osservo la costellazione dello Scorpione, vedo il centro della Galassia.

Rudolf Steiner (O.O. 327)  afferma che l’atto generativo degli animali si è svincolato dal ciclo delle fasi lunari pur continuando a mantenere una periodicità legata al nostro satellite naturale. Sempre secondo Steiner, il ruolo principale per la linea germinale degli animali viene giocato dalla sfera planetaria del pianeta interno Venere. Nella figura a lato è riportata la «danza» a epicicli di Venere attorno alla Terra (in tratteggio è riportata l’orbita apparente del Sole attorno alla Terra, cioè l’eclittica). Questa «danza» si completa in 8 anni: ad ogni congiunzione superiore del pianeta con il Sole (punto più lontano dalla Terra) si alterna una congiunzione inferiore (vertice del cappio interno). L’alternanza delle congiunzioni superiori e inferiori di Venere con il Sole avvengono attualmente sempre in ben determinate costellazioni secondo la seguente sequenza: Toro, Pesci, Sagittario, Bilancia, Leone, Toro, Pesci, Sagittario, Bilancia, Leone, per ritornare di nuovo dopo otto anni nel Toro con lo stesso tipo di congiunzione di partenza. Se per esempio assisto ad una congiunzione superiore Sole – Venere nella costellazione del Toro (lato destro della figura), tra 4 anni assisterò ad una congiunzione inferiore Venere – Sole nella costellazione del Toro (cappio a destra della figura). Con tale ritmo quadriennale delle congiunzioni  di Venere con il Sole e con il Toro Steiner collega il ciclo quadriennale di sviluppo delle larve di maggiolino nella terra ed anche la ciclicità quadriennale di tanti fenomeni generativi in Natura.

Steiner ci indica che anche per gli «animali parassiti» il «dialogo» con la Natura può essere basato su un incenerimento e ci illustra la modalità di agire in questa operazione e quando instaurare tale «dialogo». Egli ci dà due procedure diverse a seconda se gli animali parassiti sono invertebrati o vertebrati: nel primo caso dice di eseguire la combustione con l’intero corpo degli animali, operando quando il Sole è nella costellazione del Toro, mentre nel secondo caso parla di incenerimento della pelle degli animali, operando quando Venere è nella costellazione dello Scorpione. Così esposte, queste «ricette» sembrano riguardare una ritualità magica e, se applicate alla lettera, c’è una grande probabilità che non funzionino. L’agricoltore biodinamico deve portare a coscienza questa gestualità e trovare esattamente quando agire. Deve conoscere molto bene il ciclo di Venere su esposto ed allora saprà quando conviene «dialogare» con la Natura per i «parassiti animali».

Per quanto concerne le operazioni da eseguire, Steiner ci dà una indicazione molto importante nelle risposte alle domande che seguono la sesta conferenza di Koberwitz (14 giugno 1924): «Quando l’animale ha un midollo spinale occorre togliere la pelle, quando ha invece un midollo addominale si deve bruciare l’intero animale». Questa affermazione denota che Steiner possedeva un’ottima conoscenza dell’anatomia comparata e dell’embriologia degli animali.

Negli animali pluricellulari invertebrati, infatti, il cordone nervoso si forma in posizione ventrale e lo sviluppo dell’embrione, che procede in senso ventro-dorsale, è di tipo avvolgente. Anche negli insetti avviene lo stesso e in essi ha una notevole importanza per la morfogenesi il blastoderma dell’uovo e cioè la periferia. Ogni quattro anni Venere si dispone rispetto alla Terra verso la periferia della Galassia allorquando si trova nella costellazione del Toro: nascono così forze generative periferiche che permettono lo sviluppo delle uova degli invertebrati. Le forze generative periferiche agiscono sullo sviluppo di tutto il corpo animale e con la combustione di tutto il corpo dell’animale si trasformano in cenere ordinata tutte le possibili vampate delle forze generative periferiche. Steiner precisa che negli invertebrati con sviluppo indiretto e con metamorfosi post-embrionale il «dialogo» con la Natura va condotto in tempi diversi a seconda se si utilizzano per la combustione le larve o gli animali definitivi. Nel primo caso va bene agire nella costellazione del Toro, nel secondo potrebbe essere conveniente operare nella costellazione dei Pesci al momento della congiunzione Venere – Sole (quanto insegna l’O.O. 230 – L’Uomo, sintesi armonica delle attività creatrici universali – di Rudolf Steiner!)

Nei vertebrati il midollo spinale si forma in posizione dorsale e nell’uovo fecondato l’embrione assume una posizione tanto più eccentrica quanto più è differenziato il polo vegetativo. All’interno dell’embrione si costituisce un centro organizzativo interno ad elevata viscosità, quasi come il centro della Galassia: la corda. Dalla corda, quando Venere si dispone rispetto alla Terra verso il centro della Galassia (nella costellazione dello Scorpione) si dipartono forze generative centrali irradianti che si estendono fino a conformare il foglietto embrionale più esterno, l’ectoderma, che produrrà la pelle dell’animale. La combustione della pelle degli animali trasforma in cenere ordinata tutte le possibili vampate residue delle forze generative centrali, prima che queste vengano affidate alle forze ordinatrici della Natura.

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