Continuano gli articoli sulle Sessioni Parallele che si sono svolte nel pomeriggio del 17 Novembre 2018 in seno al 35° Convegno internazionale “Innovazione e Ricerca. Alleanze per l’agroecologiaâ€.
Carlo Triarico, Presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica e la prof.ssa Claudia Sorlini hanno condotto i lavori relativi alla ricerca e formazione in agroecologia coadiuvati da Enrico Amico, Marco Serventi e Cesare Pacini durante l’ultima giornata del 35° Convegno internazionale “Innovazione e Ricerca. Alleanze per l’agroecologiaâ€.
Carlo Triarico, nel sottolineare i dati degli analisti che prevedono una crescita costante della richiesta del mercato di prodotti biologici e biodinamici introduce il tema denunciando la mancanza di risorse dedicate alla ricerca e alla formazione in questi ambiti e l’urgenza di “radunare le buone energie del nostro paese per fare la ricerca e la formazione necessariaâ€. Esistono istituti in Italia, come per esempio APAB di Firenze, che da oltre 20 anni fa formazione per l’eccellenza in agricoltura, ma non esistono corsi di laurea in agroecologia. È per questo che Associazione Biodinamica e Associazione Demeter, supportati dagli imprenditori agricoli che credono che questi siano investimenti strategici prioritari, intendono impegnarsi in prima persona per colmare questa lacuna facendo partire la prima scuola italiana in agricoltura biologica e biodinamica che formi i futuri dirigenti di questo settore. E per rispondere alla necessità di ricerca è stato anche creata una Agenzia, denominata AgriFound, per raccogliere le risorse pubbliche e private disponibili e mantenere un raccordo tra i ricercatori e gli agricoltori.
Il problema del rapporto tra le aziende agricole e il mondo della ricerca è stato sollevato da Claudia Sorlini, Professore Emerito dell’Università degli studi di Milano. Il ruolo della ricerca non è solo quello di approfondire e analizzare le pratiche già utilizzate ma anche quello di aprire nuove strade e proprio per questo sarebbe necessaria una stretta collaborazione tra gli agricoltori e i ricercatori. Questi ultimi però, pur partendo sempre dalla speranza di vedere applicata la propria ricerca, vedono troppo spesso i propri sforzi rimanere sulla carta, perché non hanno un canale di comunicazione diretto con gli agricoltori che, a loro volta, rimangono all’oscuro dei risultati della ricerca che potrebbero essere anche molto utili per il loro lavoro. Risulta quindi fondamentale cercare di aprire un canale per il dialogo tra questi due mondi: “se gli agricoltori potessero dire ai ricercatori quali sono gli argomenti sui quali fare approfondimenti questo sarebbe un modo per far assumere al campo della ricerca una responsabilità funzionale alle esigenze della società e di chi lavora nelle aziende agricoleâ€.
Enrico Amico, presidente del gruppo Amico Bio e dell’azienda agricola La Colombaia, nonché consigliere di Demeter Italia, illustra la genesi della nuova Scuola di formazione in agricoltura biologica e biodinamica. I giovani che vogliono approfondire le proprie conoscenze di agroecologia oggi non hanno la possibilità di farlo nelle università italiane. Questo è un limite sia per i giovani laureandi che per le imprese che invece hanno bisogno di personale formato sull’agricoltura biologica e biodinamica, con competenze sulle quali la maggior parte degli agricoltori italiani è ancora impreparata. È stato quindi necessario creare una scuola finanziata da privati per sopperire a questa mancanza da parte del mondo dell’istruzione pubblica. L’associazione Demeter, insieme all’Associazione biodinamica, ha deciso di partecipare attivamente a questa iniziativa con l’obiettivo di offrire le proprie competenze, sia quelle degli agricoltori già certificati che quelle dei tecnici Demeter, per poter formare anche operativamente gli agricoltori e i tecnici che domani saranno in grado di aiutare le aziende agricole nel processo di conversione al biologico e al biodinamico. La scuola partirà nel 2019 e coinvolgerà giovani laureati. L’obiettivo è quello di diventare un’alta scuola di formazione che preparerà i futuri dirigenti delle aziende agricole biologiche e biodinamiche. Sarà organizzata con il contributo di alcuni partner che presteranno la loro professionalità in tematiche specifiche, imprenditori agricoli che non solo racconteranno la propria esperienza in aula ma che ospiteranno i giovani in azienda. E non mancherà il coinvolgimento del mondo della ricerca. I corsi saranno di circa 300 ore di teoria e altrettante di pratica in campo, attraverso stage aziendali a cui dovranno partecipare gli studenti.
Cesare Pacini, Professore Associato dell’Università di Firenze, partendo dai risultati della recente Review sulla ricerca scientifica in agricoltura biodinamica da lui realizzata, indica quali sono gli sviluppi della ricerca e le questioni urgenti da affrontare. Tre sono gli argomenti sui quali emergono le necessità di ricerca: per gli agricoltori quelli sulle pratiche agronomiche, per i consumatori la ricerca sulla qualità degli alimenti e per la comunità nel suo insieme la ricerca sulla sostenibilità delle pratiche agricole utilizzate. A questo proposito Pacini sottolinea come tutta la letteratura scientifica disponibile sia concorde nell’affermare che l’agricoltura biodinamica in particolare, e quella biologica in generale, dal punto di vista ambientale ottenga delle prestazioni migliori rispetto all’agricoltura convenzionale. Per la futura ricerca sarà anche necessario che le regole di ingaggio siano determinate con gli agricoltori, con i consumatori e con la comunità in generale, inclusa la comunità scientifica, decidendo insieme quando e come utilizzare l’approccio olistico e di sistema, preferibile, o quello riduzionistico.
Marco Serventi, Segretario generale dell’associazione per l’Agricoltura Biodinamica, ha illustrato il lavoro fatto con il primo Bioreport sul settore biodinamico che ha lo scopo di dare al mercato, alla ricerca, ma anche ai decisori politici, la dimensione attuale di un fenomeno, quello biodinamico, interno al mondo del bio. I dati si riferiscono al 2016 e sono relativi a 307 aziende agricole certificate Demeter, ma l’indagine sul campione finale si riferisce a 133 aziende che complessivamente fatturano più di 61 milioni di euro, con un fatturato medio di circa 461.000 euro ed una superficie totale di 12.390 ha. Il 60% delle aziende del campione ha un fatturato che supera i 13.000 Euro per ettaro e quelle che hanno deciso di trasformare il prodotto internamente superano abbondantemente questo valore. Le 13 micro aziende presenti nel campione che hanno una estensione inferiore ai 3 ettari hanno un fatturato medio di oltre 20.000 Euro per ha. Per quanto riguarda la specializzazione culturali il 42% della superficie è destinata a seminativi, il 16% a vigneto, il 13% di prati pascoli, 5% ortaggi. Quanto il sistema informatico Tela sarà messo a regime sarà più facile poter estrapolare i dati utili per effettuare l’indagine e ricavare dati di dettaglio di grande importanza.
Alla sessione parallela hanno anche contribuito con i loro interventi:
- Enzo Mescalchin, Dipartimento Ambiente e Agricoltura di Montagna, Fondazione E. Mach, Risultati di 7 anni di confronto tra gestione integrata, biologica e biodinamica in viticoltur
- Fausto Jori, Coop Vitulia, LATO T primo anno di vita della Community-supported Agriculture (CSA) pensata e realizzata in Trentino
- Marina Mariani, Consulente in sicurezza alimentare, Le basi scientifiche della dinamizzazione e la cura delle malattie dei fruttiferi
- Fabio Fioravanti, Segretario Sezione Emilia Romagna, Fondazione Le Madri: Allestimento preparati biodinamici -. Prospettive e criticitÃ
- Bianca Maria Torquati, Università di Perugia, e Fabio Ciri, az. agr. Le due Torri, Sostenibilità Economica e ambientale delle filiere attraverso l’analisi della catena del valore delle food miles: caso studio di una realtà umbra
- Alessandro Delogu, Agronomo, Biostimolazione vegetale e rizosferica indotta biodinamicamente.
Ai seguenti link è possibile leggere gli articoli sulle Sessioni Parallele che si sono svolte nel pomeriggio del 17 Novembre 2018 in seno al 35° Convegno internazionale “Innovazione e Ricerca. Alleanze per l’agroecologiaâ€
Mercati, certificazioni e filiere
Conduzione agroecologica e gestione della fertilitÃ
Valore nutrizionale dei prodotti agricoli
Ricerca scientifica, formazione, innovazione