Gruppo di lavoro
“Cultura del paesaggio: sviluppare un coinvolgimento cosciente con il paesaggioâ€
presso Azienda Agricola La Vialla, Castiglion Fibocchi, Arezzo a cura di Karin Mecozzi* e Bas Pedroli  “ Ogni paesaggio è inizialmente un enigma.â€
 Quando si arriva in un posto nuovo, ci si trova davanti a un’immagine sconosciuta. Si scruta, si osserva, si cerca di capire e sentire, e col tempo, dalla prima impressione generale emergono le qualità più dettagliate. La percezione si trasforma, può diventare vivente. Ci si avvicina all’insieme del paesaggio e col tempo anche alla sua essenza più profonda.- Dove si coglie l’insieme di un paesaggio? Dove avviene il collegamento tra ciò che è fuori e quel che si sperimenta interiormente? Dentro di noi, nella nostra individualità . Per questo è importante il coinvolgimento con il paesaggio, profondo e cosciente. Grazie ad esso si entra in un dialogo con il vivente e si attiva una percezione sempre più autentica.
- In che modo si può raffinare la percezione di un luogo, di una pianta, di un insieme? Guardando più al “come†e non tanto a “cosaâ€; osservando se stessi mentre si ascolta, si guarda o si cammina, in modo da sperimentare consapevolmente il proprio rapporto con l’oggetto osservato. Ogni uomo è uno strumento di percezione, e gli esseri, le piante, i minerali vivono nell’uomo nelle immagini interiori.
- Si tratta dunque di avvicinarsi a un paesaggio con stupore, curiosità e il desiderio di incontrarlo. Osservando un luogo ogni giorno, nel corso dell’anno e prestando attenzione all’immagine riflessa, il paesaggio diventa trasparente.â€
Nel bell’edificio di pietra sopra al centro aziendale circondato da ulivi e macchia mediterranea, si incontrano una trentina di partecipanti del convegno, alcuni studenti della scuola agraria di Cortona e i due referenti dell’Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA Karin Mecozzi e Bas Pedroli. Il tempo è minaccioso e dopo una breve introduzione si parte per il primo esercizio all’aperto: percepire l’olivo nel paesaggio usando in particolare i primi tre sensi (in antroposofia si parla di dodici sensi. Cfr. “Sensi sottili, i dodici sensi dell’uomo secondo le dottrine di Rudolf Steiner†di Marcello Carosi, Ed. Mediterranee 2001). Si tratta, ad esempio, di prestare attenzione al proprio modo di muoversi tra gli alberi e di guardare al movimento delle piante, del terreno, del paesaggio intero. Con il senso dell’equilibrio si percepisce come si “sta†nel luogo, se si è ben ancorati, dritti o insicuri. Inoltre, si può percepire la vitalità , la salute o anche uno squilibrio delle piante attraverso il senso della vita. Per aiutarsi nell’esercizio si portano colori e matite, fogli e tavolette. C’è chi disegna, chi osserva soltanto, chi scrive, e al ritorno si scambiano le prime impressioni: alcuni colgono il movimento flessuoso dei rami dell’ulivo sullo sfondo del cielo piovoso, altri osservano come gli alberi crescono dalle ceppaie, il prato rigoglioso, i muretti a secco. Si sperimenta il proprio modo di muoversi nell’uliveto e nei boschetti vicini: che differenza! Tutti hanno un’impressione generale dell’ulivo, e ora si tratta di rendere ancora più vivo l’incontro con la pianta. I partecipanti assaggiano l’olio di oliva extravergine appena spremuto dell’azienda La Vialla tenendolo in bocca il più possibile e facendo attenzione alle sensazioni percepite: che cosa si avverte? Dove si avverte? Se usiamo lingua e palato come se fossero le dita, i polpastrelli, che cosa ci comunica l’olio nuovo? Successivamente si passa alla percezione esteriore dell’olio spalmandolo sulle mani e massaggiando vigorosamente. Si percepisce il profumo caldo e speziato, l’azione avvolgente. Le proprietà terapeutiche dell’olio di oliva, usato per uso interno ed esterno, sono molte, e l’incontro del primo giorno si conclude con la degustazione del decotto di foglie di olivo, antico rimedio contro la febbre. Il liquido dorato e trasparente ha un gusto gradevole e tutti lo bevono volentieri. L’antichissima pianta, “axis mundi†nella tradizione islamica, ha un’importanza notevole per il paesaggio dell’azienda La Vialla, e oggi sono stati colti aspetti che possono portare all’esperienza della sua essenza.
Il giorno seguente il gruppo continua l’esperienza degli olivi tornando nello stesso luogo. Il tempo oggi permette di sostare, muoversi con calma, osservare bene. Dopo pochi minuti si passa a un’esperienza fondamentalmente diversa: alla percezione della quercia, l’albero con cui si prepara uno dei preparati biodinamici da cumulo. Il gruppo si reca nel boschetto di querce sotto il centro aziendale. Ancora una volta si presta attenzione a quel che si percepisce attraverso i sensi del movimento, dell’equilibrio e della vita. L’atmosfera è completamente diversa rispetto a quella dei prati con gli olivi: alberi di quercia alti e snelli dalle ampie corone formano un tetto di foglie dorate. Il suolo è morbido, coperto di foglie, quasi senza erba. I rami delle querce si innalzano nodosi verso il cielo autunnale. Molti si fermano davanti a un esemplare particolarmente vecchio percependone la storia, la dignità . Al ritorno, i partecipanti descrivono le loro osservazioni. Sono diverse tra loro: c’è chi ha provato angoscia nella penombra tra le querce e chi si sentiva, invece, “con i piedi per terraâ€. Ogni esperienza aggiunge un elemento nuovo all’immagine complessiva del luogo, e i partecipanti convengono sull’utilità di svolgere esercizi di osservazione di luoghi e piante in gruppo, per cogliere l’essenza attraverso le diversità .
Sorseggiando ancora una volta il decotto di foglie di olivo preparato gentilmente dalla collaboratrice dell’azienda Zhitoumia (il suo nome in Marocco significa oliva!) si scambiano le ultime impressioni e si parla del lavoro dell’Accademia del paesaggio PETRARCA.
I partecipanti del gruppo del lavoro lasciano i loro recapiti ai coordinatori e saranno informati su incontri ed eventi sulla cultura del paesaggio, organizzati dall’Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA e l’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.
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*Erborista, Urbino, membro attivo della Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA