Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
Federbio risponde all’attacco al XXXV convegno del Dipartimento di Agraria della Statale

Federbio risponde all’attacco al XXXV convegno del Dipartimento di Agraria della Statale

Paolo Carnemolla, presidente di Federbio risponde al documento della direzione del Dipartimento di Agraria dell’Università Statale di MIlano .

Qui il testo della risposta di Federbio.

“Oggetto: Comunicazione dalla direzione DiSAA – n° 1 del 22 ottobre 2018

Gentili,
ci è stata recapitata la comunicazione in oggetto, che si riporta
integralmente in allegato, a firma di tale Osvaldo e nella quale si riproduce una lettera che sarebbe stata inviata nei giorni precedenti per vostra iniziativa e con altre 27 firme alle Autorità che mi leggono in cc, allegando a questa una “riflessione” a firma del Prof. Mariani.
La federazione di cui mi onoro di essere al momento Presidente ha fra gli scopi statutari la tutela dell’agricoltura biologica e biodinamica e ha fra gli associati anche gli organizzatori del convegno che si terrà nel prossimo mese di novembre a Milano. Inoltre i documenti in allegato accomunano anche l’agricoltura biologica in una congerie di banalità e falsità che si fatica a attribuire a persone colte e informate, prima ancora che a docenti universitari con responsabilità istituzionali importanti. Da qui la speranza che il documento in allegato sia un clamoroso falso, opera di provocatori assai ideologizzati ma per nulla competenti nelle questioni trattate.
L’agricoltura biologica e dunque anche biodinamica sono normate dal Reg. CE n. 834/07 e seguenti, essendo uno dei tre sistemi di agricoltura e produzione agroalimentare che dall’inizio degli anni ’90 del secolo scorso l’UE ha deciso di normare e promuovere nell’ambito delle politiche per la qualità e la sostenibilità del modello agricolo europeo. In altri termini tutte le aziende biodinamiche che intendono produrre e commercializzare i loro prodotti con i riferimenti a questo metodo devono essere notificate, controllate e certificate alla pari di tutte le aziende biologiche. Se fosse vero, ma non lo è, che questo tipo di agricoltura non ha basi scientifiche allora bisognerebbe interrogarsi sui limiti della scienza attuale, considerato che sono aziende produttive, che oltretutto non generano alcun impatto negativo dimostrato sull’ambiente e sulla salute degli umani, a differenza di quanto accade per l’agricoltura che pretende, a parere di qualcuno, l’esclusiva della scientificità. In verità in tutta Europa e nel mondo la scienza si occupa certamente di agricoltura biologica e anche di agricoltura biodinamica, il fatto che non lo si faccia in alcune Università o Dipartimenti universitari italiani non autorizza alcuno a estendere questa scelta, evidentemente ideologica e assai poco etica proprio dal punto di vista della scienza, all’intera comunità scientifica europea o mondiale.
Le “riflessioni” del Prof. Mariani attribuiscono anche all’agricoltura biologica scopi non dichiarati e certamente orribili quali la reintroduzione nella nostra società del “vitalismo” e persino dell’astrologia. Il sottoscritto è un Dottore Agronomo, mi occupo di agricoltura biologica dal 1991 e posso solo ribadire che non v’è traccia alcuna di queste cose in tutto il quadro normativo a cui sia gli agricoltori biologici che biodinamici devono sottostare. Le forze cosmiche a cui si fa riferimento sono parte importante della scienza che indaga sui cicli naturali del nostro Pianeta e le interiora di animali sono da sempre componente dei concimi organici utilizzati maggiormente in agricoltura convenzionale. Nulla avviene al di fuori delle rigide normative anche di natura sanitaria, il prodotto che si ottiene è sostanza organica perfettamente caratterizzabile anche da un punto di vista analitico. Si tratta di preparati del tutto privi di impatti negativi su ambiente e uomo, a differenza di diserbanti, pesticidi, fungicidi e concimi di sintesi chimica il cui impiego su larga scala viene insegnato nelle Università italiane, dove non si insegna con altrettanto impegno nemmeno l’agricoltura biologica che pure utilizza nell’etichetta dei prodotti il logo dell’UE.
La lettura della parte finale delle “riflessioni” del Prof. Mariani (“Che fare”, di tradizione marxista-leninista?) è la migliore dimostrazione che ci troviamo di fronte all’ennesima variante di teorie complottiste anti europeiste e anti politiche, oltre che anti scientifiche. Anche per questo mi farebbe davvero piacere comprendere se davvero autorevoli esponenti dell’Università italiana quali certamente voi siete le condividono. Qualora fosse mi metto fin da subito a disposizione per un confronto pubblico, augurandomi che lo stesso convegno promosso dall’associazione biodinamica possa esserne la sede, come so per certo avrebbero voluto gli organizzatori.
Con l’occasione allego una lettura forse datata ma certamente utile a comprendere meglio l’oggetto di tanta mistificazione e livore, ovvero la “Carta del Bio” che fu elaborata in EXPO Milano 2015 e consegnata alle Autorità e anche al Commissario di EXPO, oggi Sindaco di Milano, che mi legge per conoscenza e che spero di incontrare nuovamente a Milano presso il Politecnico in occasione del convegno organizzato dall’associazione biodinamica italiana.
In attesa di riscontro colgo l’occasione per salutare cordialmente.

Bologna, 30 ottobre 2018

Paolo Carnemolla”

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