FirenzeBio si è svolta dal 23 al 25 marzo alla Fortezza da Basso a Firenze, con oltre 12.000 visitatori e 122 aziende espositrici. Un evento che ha voluto essere una vetrina per le aziende agricole biologiche e biodinamiche toscane ma nello stesso tempo anche un’opportunità per tutto il comparto del biologico e biodinamico a livello nazionale. Molte regioni hanno risposto favorevolmente con una loro rappresentanza di realtà agricole biologiche produttive (Sicilia, Campania, Abruzzo, Lazio, Piemonte, Veneto, Lombardia)
Le sinergie che si sono sono create, anche grazie alla collaborazione della sezione Toscana dell’Associazione Biodinamica, hanno permesso di offrire un evento culturale e di approfondimento di alto livello oltre che gastronomico.
Si è parlato di agricoltura biodinamica in ciascuno dei tre convegni organizzati all’intero della mostra attraverso gli interventi di Carlo Triarico che ha avuto modo di approfondire il ruolo dell’agricoltura biodinamica nel contesto regionale toscano e nazionale
Il convegno inaugurale “Agricoltura biologica modello di sviluppo rurale” promosso dalla Regione Toscana che ha visto anche la partecipazione del MIPAAF attraverso il dr. Luca Romanini (Ufficio Politiche agricole per la qualità alimentare) che ha svolto una dettagliata analisi sulla normativa del biologico in continua evoluzione. Carlo Triarico nel suo intervento ha sottolineato l’importanza di un maggiore spazio e fondi per l’agricoltura biodinamica nel PSR e una valorizzazione di tutte le aziende biologiche produttive. Il Convegno “Cambia la terra, no ai pestici, si al biologico” promosso da Federbio ha visto un’ampia partecipazione di organizzazioni di categoria e organismi di controllo
Nel convegno organizzato da Coldiretti “Il futuro dell’agricoltura biologica e biodinamica” l’agricoltura biodinamica ha avuto un ruolo di primo piano. Si tratta di un evento storico alla chiusura del quale il presidente di Coldiretti Moncalvo ha affermato che il biologico e sopratutto il biodinamico sono un patrimonio per aumentare la qualità degli agricoltori italiani. Durante il convegno Carlo Triarico ha affrontato temi di grande attualità quali l’esigenza di formazione e la necessità di sostenere il settore biologico e biodinamico. Coldiretti ha poi invitato sul palco due realtà agricole biodinamiche come casi esemplari, Enea Burani de La Collina (Codemondo – Reggio Emilia) e Enrico Amico de La Colombaia (Santa Maria Capua Vetere – Napoli) che hanno illustrato la propria attività dal punto di vista produttivo ed economico, presentando le aziende da loro gestite come realtà multifunzionali, produttive, innovative, aperte ai mercati esteri e al sociale. La platea di oltre 300 agricoltori ed esperti del settore ha colto come queste aziende, attuando il metodo biodinamico, rappresentano modelli produttivi riproducibili. Accanto ad esse si è presentata l’azienda biologica toscana Fattoria di Valdastra il cui titolare dr. Adriano Borgioli ne ha ripercorso la storia di oltre 20 anni di produzione di carne biologica certificata, in un’azienda di oltre 1000 ha, estensiva, in cui viene privilegiato il pascolo e infine Marco Bignardi ha presentato l’originale realtà ormai consolidata di Toscana Biologica in cui gli stessi agricoltori che ne fanno parte sono fornitori e gestiscono tre negozi nelle città di Firenze, Pisa e Grosseto.
Da Firenzebio è partita l’iniziativa della sottoscrizione della Carta di Firenzebio che vuole raccogliere tutte le associazioni di produttori biologici e biodinamici per esserne punto di riferimento.
Quattro aziende biodinamiche toscane certificate Demeter hanno raccolto l’invito a partecipare alla mostra mercato esponendo i propri prodotti all’interno di uno stand collettivo di 20 aziende, organizzato congiuntamente con la sezione Toscana per l’agricoltura Biodinamica, il Coordinamento Toscano Produttori Biologici e Federbio, presentando un’ampia offerta di prodotti.
Mulini di Segalari di Emilio Monechi e Marina Tinacci Mannelli – www.mulinidisegalari.it
Marina descrive così la propria azienda in località Felciaino a Castagneto Carducci (LI): terreni abbandonati, ruderi diroccati, un piccolo torrente sempre generoso d’acqua, una natura prorompente in una morbida valle, vicino al mare. Nel 2002 abbiamo iniziato a recuperare questo luogo meraviglioso, abbiamo piantato i vigneti, restaurato gli antichi mulini del ‘700 e ridato vita ed energia a questo luogo dimenticato. I vigneti, in collina da 90 a 120 metri s.l.m., seguono l’andamento naturale della pendenza dei terreni, a cavalca poggio, e sono orientati nord-sud, ottimizzando l’illuminazione del sole.
Marina, titolare dell’azienda insieme ad Emilio, enologo, accolgono personalmente i visitatori spiegando la loro filosofia agricola, descrivendo il modo di allevamento delle viti in agricoltura biologica e biodinamica, evidenziando le differenze con la viticoltura convenzionale, le fasi dello sviluppo della vite, di ogni tipo di vitigno presente in azienda, come avvengono vendemmia e processo della vinificazione e i sistemi di affinamento.
Da sinistra Emilio e Marina dell’azienda Mulini di Segalari, Marco Serventi Asso Biodinamica, Antonio Giglioli dell’azienda Casale Bio e Valentina Vignini, Associazione Biodinamica Sezione Toscana
Casalebio – www.casalebio.com
A Certaldo, tra Firenze e Siena, nella Val d’Elsa, la famiglia Giglioli Giuseppe conduce l’azienda agricola “Casale ” che produce dal lontano 1770, nel rispetto della tradizione familiare. Il Casale è una tenuta di 34 ettari, certificato Demeter dal 1995. La passione e l’amore impiegati nel lavoro sono il valore aggiunto che permette di ottenere materie prime (uve ed olive) genuine e di qualità . Ciò si ritrova nei vini, nelle grappe, nel vinsanto e negli oli prodotti al “CASALE”. Secondo Giuseppe il segreto della qualità sta nella biologia del suolo e nella disponibilità di elementi di altissima qualità per la pianta, tali da permetterle di attivare le difese contro le malattie, tali da conferire alla pianta lieviti con natura diversa e più pronta e produrre polifenoli e catechine e quindi raggiungere una salubrità diversa.Il risultato è la raccolta di un’uva favolosa a cui segue una macerazione dai 20 ai 30 giorni per trasferire al vino tutta questa vitalità e sapidità . Le vinificazioni avvengono spontaneamente solo con lieviti indigeni, senza chiarifiche e stabilizzazioni. Gli affinamenti sono in botti di castagno di 50 anni. La famiglia Giglioli vi invita a visitare l’azienda ed ad assaggiare in cantina i loro gioielli.
Il Cerreto – www.bioagriturismoilcerreto.it
Il Bio Agriturismo Il Cerreto, in località Montegemoli, in provincia di Pisa, e più precisamente in Val di Cecina, appare come una terrazza che guarda Volterra, a solo 15 minuti di macchina. I titolari Carlo Brivo e la moglie Paola gestiscono l’azienda che è anche bioagriturismo e punto vendita. L’azienda si estende per circa 500 ettari gestiti in modo biologico-biodinamico. Coltivano, privilegiando l’uso di varietà antiche, cereali (avena, orzo, grano duro, farro dicocco, grano tenero, farro monococco) legumi (ceci, lenticchie rosse e lenticchie variegate), semi di lino, foraggi (trifoglio alessandrino ed erba medica), ortaggi e frutta. L’azienda è dotata di un impianto di selezione delle granaglie utilizzato per la pulitura e la selezione dei semi che utilizzano per le semine. Confezionano direttamente in azienda in atmosfera protettiva cereali, legumi e zuppe. Producono inoltre farine molite e pietra e paste trafilate al bronzo ed essiccate a basse temperature (pasta di grano duro, grano duro antico, di farro) e trasformati di pomodoro. Hanno inoltre una ampia gamma di ortaggi destinati ad un consumo fresco locale. Il prossimo 28 aprile il Cerreto ospiterà la Giornata Contadina di primavera, evento gratuito e aperto a tutti gli interessati e durante il quale verrà eseguita l’estrazione del preparato 500 e l’allestimento del corno-silice.
Le Tassinaie – www.letassinaie.com
Al centro Cristina Di Carpegna nel suo stand allestito per Firenzebio
Azienda agricola a Castellina Marittima nella Maremma della provincia di Pisa. La fattoria si trova su un poggio ai piedi delle Colline Metallifere e si affaccia sul Mar Tirreno.
Cristina di Carpegna, titolare dell’azienda, racconta: il nostro obiettivo è quello di produrre conserve – marmellate , salse, verdure sott’olio – che mantengano la fragranza della nostra frutta e verdura appena raccolta. Le nostre ricette sono state accuratamente migliorate per catturare e conservare i sapori del nostro orto, introducendo una varietà di piante selvatiche spontanee a quelle di nostra produzione. Il nostro sistema produttivo è eco- sostenibile. Non usiamo nessun tipo di prodotto chimico. Usiamo invece prodotti di macerazione e infusi di erbe secondo i principi dell’agricoltura biodinamica per creare ingredienti sani, con alti valori organolettici, che ispirano le nostre conserve per essere consumate come antipasti, sughi per la pasta, bruschette. Al momento stiamo coltivando pomodori, carciofi, asparagi, ceci, melanzane, carote, cavoli, cardi, porri, cipolle, aglio, lamponi, albicocche, così come un variegato bouquet di erbe. Abbiamo introdotto le api nei nostri campi nel 2013, preziose per l’impollinazione e la crescita dei nostri prodotti.
Da destra Lenio Morganti, Marco Serventi e Valentina Vignini del Comitato di Sezione della Toscana