Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
I corsi di agricoltura visti da chi li frequenta

I corsi di agricoltura visti da chi li frequenta

Formazione biodinamica

Corso intensivo 1°livello a Zelata di Bereguardo (Pv) presso la Cascina Pirola

Alessandra Pigliapoco, veterinaria

Frequentare il corso per chi come me ha passione per la terra e interesse per i metodi biodinamici senza conoscerli, è stata una rivoluzione culturale! Io, perito agrario, veterinario e agricoltore in biologico da sette anni, mi aspettavo di apprendere tradizioni nordiche sulla fertilità della terra e sistemi biologici di lotta ai fitopatogeni…. Tutt’altro spessore !!! Ho scoperto un mondo filosofico in agricoltura che forse solo istintivamente sospettavo. Ho avuto la netta sensazione di trovarmi nel luogo giusto, della verità, del rispetto e dell’equilibrio per vivere bene l’agricoltura. Dapprima, intimidita e impreparata ho ricevuto conforto e speranza dall’intervento della Signora Giulia Crespi, la nostra salute è nell’armonia dei lavori agricoli e il benessere animale nell’azienda, questo cambia valore all’economia che non necessariamente deve seguire le sterili leggi di mercato. Poi ho proseguito la mia formazione nel corso organizzato nelle Marche da Giorgio Bortolussi. Eravamo dodici allievi attenti alle lezioni di orticoltura svolte con taglio molto pratico ed essenziale adatto a chi vuole migliorarsi nei lavori dell’orto. Gli argomenti di frutticoltura con metodi biodinamici hanno avuto anche lo sviluppo sul campo e, favoriti dal bel tempo abbiamo ragionato su piante di un vecchio frutteto: come potarle, trattarle e meglio impiantarle… è stato molto interessante. Una sera, ci siamo trovati sotto un cielo senza luna a leggere le stelle e aiutati da Giorgio ci è apparso un cosmo più vicino e più comprensibile!

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Luciana Giacon, imprenditrice agricola

Sono una “neonata” imprenditrice agricola che ha intrapreso la strada della biodinamica per applicare nella mia piccola proprietà i principi che negli ultimi anni mi hanno mossa su una strada di cambiamento e di crescita personale. La mia azienda agricola si trova a Lonigo (VI), e il mio progetto è un po’ particolare: vorrei dimostrare che vicino all’energia pulita si può fare anche agricoltura pulita. Infatti, nel terreno di circa 3 ettari abbiamo installato un impianto fotovoltaico. Le stringhe dei pannelli solari sono state tenute lontane per coltivare tra di esse prodotti quali ortaggi e piante aromatiche.

Arrivo dall’ambiente amministrativo e negli ultimi anni mi sono sentita spesso stritolata tra le apparenze, tra le incombenze, tra le effettive e presunte responsabilità… tutto pur di legarti corpo, mente e spirito. Per questo il mio sguardo è andato all’agricoltura, per cambiare, per ritrovare l’autenticità del vivere. Non potevo, con questo mio sentire, adagiarmi sull’agricoltura convenzionale. Un giorno mi “imbatto” in un conoscente che mi dice di leggere, puramente per un percorso spirituale, qualcosa di Steiner e da lì ho cominciato a guardare alla biodinamica come una possibilità concreta di fruttificare quanto finora sentito nel mio intimo. Durante il corso ho visto applicare i principi letti, ho toccato la possibilità di coltivare sano, per nutrire e anche per testimoniare, nel mio piccolo e ai miei amici agricoltori, che esiste un’altra maniera di dare il nostro contributo all’umanità. Tornata a casa ho cominciato subito ad applicare i concetti acquisiti, ho già trattato due volte il mio terreno con i preparati biodinamici e ho già cominciato la messa a dimora delle piantine e seminato i primi terreni. Certo, sono consapevole che la terra è bassa e la zappa è dura, ma credo che la vita non mi mostra una strada senza darmi le forze per percorrerla. La mia piccola ambizione di poter produrre prodotti buoni, nutrienti e genuini, si coniuga con quanto mi è stato più volte ripetuto nel corso in merito al bisogno di fattiva contemplazione e meraviglia di fronte al mondo naturale. Il corso sulla biodinamica, per quanto mi riguarda, mi ha fatto decidere: sono tornata a casa entusiasta (pur con un bagaglio di realistica consapevolezza) e non ho più avuto dubbi. O così, oppure niente. Già troppo mercato è inquinato da cibi malati, non voglio contribuire anch’io.

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