Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
Incontro con le piante nel ritmo delle stagioni

Incontro con le piante nel ritmo delle stagioni

Il sambuco, arbusto magico e medicinale

a cura di Karin Mecozzi

Sambuco

 

 

Quando il paesaggio si riempie di verde e ogni foglia è permeata da succhi e sui pendii fioriscono le rose selvatiche, il sambuco appare maestoso, pieno di vita, come sazio e soddisfatto e circondato da api e insetti. Con i rami elastici cattura lo spazio e getta lunghe ombre. I grandi fiori color crema emanano un profumo delicato, mentre le foglie hanno un odore acre: sono leggermente tossiche come anche i frutti. Contengono acido cianidrico, come diverse specie della famiglia delle Rosaceae, ad esempio il mandorlo (mandorle amare) o il melo (semi). Secondo Rudolf Steiner, l’acido cianidrico permeava l’atmosfera della Terra nello stato dell’Antica Luna ed è salutare per l’uomo, per il cuore e la circolazione, se assunto a piccole dosi. Nella tradizione popolare si consiglia di mangiare le mele con i semi!

Nella figura maestosa ed armoniosa del sambuco è ben visibile l’azione di Venere e di Giove, tuttavia prevalgono influssi di “terra” e di “acqua” a cui si unisce l’azione della luce. La pianta rivela quindi un forte legame con le forze terrestri, e l’uomo deve saper trasformare fiori e frutti per avvalersi delle loro proprietà salutari. Nella tradizione magica, il sambuco cresce sulle vene d’acqua e attira fulmini ed esseri malvagi.

La pianta nel suo sviluppo:

Un germoglio di sambuco cresce e lignifica velocemente. Il fusto argenteo della giovane pianta ricorda il salice e contiene un midollo bianco e morbido. Le foglie compaiono già a fine inverno e i rami dal legno elastico conferiscono all’arbusto la tipica forma globosa. Chi si nasconde sotto la sua chioma? E’ il luogo ideale per i giochi dei bambini!

I grandi fiori a ombrella sono sorretti da steli succosi e verdi dal sapore amaro. Le ombrelle ricordano coppe di spumante, il profumo dei fiori è buonissimo ma non dolce. Mancano infatti le sostanze zuccherine che segnalano la presenza del calore. Dalle infiorescenze si sviluppano i frutti, drupe globose viola scure, quasi nere. Venivano usati come inchiostro perché tingono di nero stoffe, legno e pergamene. Attenzione: i frutti crudi di sambuco sono tossici. Cuocendoli con molto zucchero e delle mele si ottiene invece un’ottima marmellata dalle proprietà emollienti e leggermente lassative.

In autunno, quando gli uccelli portano via gli ultimi frutti, gli alberi di sambuco non appaiono più prosperosi ma spogli, con i lunghi rami senza foglie e la corteccia intagliata. Alle porte dell’inverno una fiaba della Germania racconta che Frau Holle, l’anziana signora che abita tra i sambuchi (in tedesco si chiamano “Holunder”) sbatte le coperte imbottite di piumini e … fa nevicare.

Il sambuco come pianta medicinale:

Dai fiori di sambuco si ottiene un ingrediente indispensabile per le tisane invernali. In aprile o maggio si raccolgono le infiorescenze ben aperte in una mattinata soleggiata e asciutta e senza vento, si recidono gli steli verdi e si stendono all’ombra. E’ importante essiccare velocemente le ombrelle per evitare l’ossidazione e la formazione di muffe. Quando i fiori di una pianta sono ricchi di acqua è consigliabile usare un essiccatoio ventilato che essicca a bassa temperatura.

I fiori di Sambucus nigra contengono mucillagini, oli eterici, flavonoidi, acido caffeico e acido salicilico. Nella tradizione erboristica, l’infuso di sambuco ha un’ottima azione sudorifera e drenante contro l’influenza, il raffreddore e dolori muscolari. L’estratto di fiori di sambuco è diuretico e agisce delicatamente sul sistema linfatico, anche sul fegato, la nostra “grande ghiandola”. I fiori non dovrebbero mancare quindi nelle tisane “depurative” e diuretiche. Hanno anche un’azione antispastica e vengono impiegati per semicupi e impacchi quando il ciclo mestruale diventa irregolare e doloroso.

Quando mangiamo i fiori fritti o anche crudi o beviamo la bevanda a base di fiori freschi, percepiamo una nota “spumeggiante”, effervescente. E’ legata al contenuto di sostanze enzimatiche;  un tempo si usavano i fiori di sambuco per cagliare il latte.

Il decotto di corteccia di sambuco favorisce la secrezione degli acidi gastrici e aiuta ad eliminare gli acidi urici. Gli antichi lo bevevano contro la gotta e l’artrite.

Rudolf Steiner consigliava preparazioni a base del midollo di sambuco (è bianchissimo e spumoso, all’interno dei rami), per “favorire l’intessere di corpo eterico e corpo astrale”.

Dai frutti ricchi di antociani, minerali e vitamine si ottengono sciroppi e succhi contro la tosse, il catarro e contro la stipsi dei bambini. Il succo di sambuco è un ottimo corroborante nella stagione fredda ed è prezioso per rafforzare e tonificare i vasi sanguigni.

Ricetta: “Sciroppo di fiori di sambuco”

Raccogliere dieci grosse infiorescenze di sambuco, i fiorellini debbono essere ben aperti. Si recidono gli steli verdi e si mettono in una scodella di vetro, si coprono con tre limoni tagliati a fette (con la buccia) e acqua di sorgente (o di bottiglia, meglio se rivitalizzata). Fiori e limoni debbono essere perfettamente coperti dall’acqua.

Si fissa un panno di lino o cotone sulla ciotola coprendola e si mette al sole per un pomeriggio, poi si tiene in frigorifero per altre 12 ore. Si filtra e si pesa il liquido ottenuto.

Si aggiunge lo zucchero (il 50% del peso del liquido è sufficiente), scaldando leggermente. Si versa in bottigliette a chiusura ermetica e si pastorizza in acqua bollente per 20 minuti. Lo “sciroppo di sambuco” diluito con acqua fresca è un’ottima bevanda durante il taglio del fieno e nei lavori pesanti. Si possono aggiungere foglie di menta o verbena, fettine di limone e pesca ottenendo aromi sempre gradevoli.

Si diluisce in acqua molto calda e si serve con spicchi di arancio e due gocce di rum nelle serate fredde d’inverno.



 

Auguri di buona Pasqua e di lieta primavera a tutte le lettrici e a tutti i lettori!

Karin Mecozzi

Erborista, esperta qual. di fitoterapia

karin.mecozzi@aruba.it

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