Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
L’informatica e l’agricoltura

L’informatica e l’agricoltura

di Francesco Mondora

QRCode

Un QrCode è un codice che, una volta decifrato, fornisce informazioni e un eventuale indirizzo internet. Compare su molti prodotti, e in genere non contiene dettagli particolarmente interessanti.

Tanti stanno studiando la rintracciabilità degli alimenti, ma tutto è pensato per l’industria, per le grandi produzioni e per il deposito. Chi fa agricoltura biodinamica si occupa del vivente, si occupa delle emozioni e si preoccupa della terra. Il suo spirito è quello di voler dialogare sia con la terra, gli esseri elementari, la sua individualità agricola e tutti quelli che fanno parte della socialità agricola.

Proprio in questo ultimo punto entra in campo la tecnologia, che sebbene la sua natura, può essere coscientemente impiegata. Oggi tanti contadini hanno in tasca un telefono di nuova generazione. Mi è capitato di vedere contadini ricevere la notifica di posta elettronica e di rispondere con il proprio Blackberry alla mail.

Dall’altra parte c’è una scarsa considerazione del canale digitale, quello per intenderci delle social community come facebook, twitter, instagram e perchè no youtube.

Lì ci vivono comunità di persone che stabiliscono su questi canali una nuova residenza, un nuovo spazio di vita. Per i più nostalgici tutto ciò non ha la presunzione di sostituire le relazioni, ma sappiamo bene che questi mezzi sono atti ad indebolire l’uomo.

Di fatto ci si trova di fronte a una evoluzione digitale veramente veloce, a delle aggregazioni di persone connesse digitalmente e alla incapacità di dialogare efficacemente.

Ci sono una serie di passi con i quali un contadino può adottare la tecnologia e costruire la sua identità digitale così da condividere i suoi progetti e i suoi sogni.

 

Una pagina pubblica su facebook.

Ritorniamo alla vita nei campi di un contadino. Lui conosce dei momenti davvero particolari dei suoi campi, dei suoi prodotti, della sua terra. Con un telefono moderno, che è un miscuglio tra telefono, telecamera e gps è possibile fare delle fotografie e condividere queste fotografie su un social network come facebook in una pagina. Nel web non servono molte parole, twitter ammette al massimo 160 caratteri per un messaggio. Ciò significa che anche la persona più taciturna trova modo di esprimere un messaggio che accompagna alla fotografia. In questo modo chi è interessato alle informazioni di quella realtà agricola potrà osservare e leggere ciò che arriva dal campo. In questa situazione, il lavoro extra di un agricoltore è quello di scattare una fotografia e poi di condividerla sulla propria pagina di facebook.

 

Un proprio sito internet.

Volendo fare un passo avanti verso la socializzazione digitale si può pensare ad avere un portale specifico della propria azienda. Voglio però pensare a qualche cosa di “vivo” e non al classico sito internet statico che si compara tanto a un catalogo su carta. Insomma, voglio pensare a un sito in cui nella pagina principale ci sia il flusso di informazioni di ciò che accade in azienda.  A differenza del caso precedente, in questo stadio, un agricoltore catturerà le informazioni in campo e salverà le fotografie sempre su instagram o un altro social network. Le informazioni saranno poi lavorate la sera o in un momento e descritte in un “post” che poi viene memorizzato sul sito web dell’azienda.

Il proprio sito internet è poi collegato direttamente ai diversi social network e le informazioni pubblicate sono subito spedite ai social network come nel caso precedente. Il lavoro in questo caso è superiore in quanto è necessario fare una seconda lavorazione nella produzione dei contenuti e devono essere poi fatti dei sommari per comunicare con i diversi social network. In questo caso raggiungo l’obiettivo di essere presente nei diversi social network con un impatto minimo di tempo che si misura in circa 15 minuti ogni 2-3 giorni.

 

Riportare episodi di vita all’interno di ogni prodotto

QRCode

 

I QR Codes sono codici stampabili e permettono se letti da specifiche applicazioni di potersi collegare a uno specifico indirizzo internet. Ci sono molte applicazioni per tutte le device moderne che leggono il codice e riportano all’indirizzo internet che è associato al prodotto. Se un agricoltore durante la stagione ha riportato le esperienze in campo come identificato nel caso appena visto e le ha catalogate attribuendo delle categorie per annata (2013) e per prodotto (patate), è possibile andare a scoprire tutti quegli articoli che fanno parte di quelle categorie. Supponiamo che un consumatore ha comprato la cassetta di patate al mercato con su il codice stampato o con un volantino con dentro tale codice. Con il suo smartphone lo può immediatamente leggere e istantaneamente aprire l’elenco degli articoli associati a quelle patate. Leggerà il momento della semina, della distribuzione dei preparati, vedrà la foto dei tacchini che hanno mangiato la dorifera non appena recintato il campo, vedrà i wwoofer che raccolgono le patate e leggerà di come sono state stoccate.

Se l’agricoltore sarà attento, farà una fotografia al consumatore che felice comprerà le patate e, il consumatore rischierà la sera di trovarsi nel flusso di informazioni riguardanti le patate.

La sua foto sarà condivisa su facebook, sarà taggata con il nome e cognome dell’acquirente. I suoi amici conosceranno la sua storia e sapranno dove l’acquirente compra le patate.

 

In questo breve articolo non voglio fare delle considerazioni legate alla privacy, alla protezione dei dati sensibili. Ho voluto portare a conoscenza comune un modo con il quale si può far conoscere la propria vita agricola attraverso i media digitali e dare un grande contributo ai propri clienti che vogliono conoscere di più riguardo ai prodotti che comprano. Con circa 60 minuti di lavoro alla settimana si riesce a far vivere una realtà agricola anche su canali digitali. Con l’accortezza di creare i codici QR è possibile andare ad attaccare il flusso di storia (che è ancora in corso) a un prodotto che ormai è andato e può essere su qualche scaffale di un supermercato.

Se si pensa a prodotti con lavorazioni lunghe, come i vini, è possibile andare a tracciare la storia di un vino e vedere con fotografie e video tutti i momenti salienti di questo fantastico prodotto.

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