Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
Lo sviluppo delle proteine vegetali nell’Unione europea

Lo sviluppo delle proteine vegetali nell’Unione europea

Il 22 e 23 novembre scorsi a Vienna si è tenuta una conferenza sul tema “Lo sviluppo delle proteine vegetali nell’Unione europea” organizzata dalla Direzione generale dell’Agricoltura e dello Sviluppo rurale della Commissione europea e dal ministero federale austriaco per la sostenibilità e il Turismo. Alla conferenza è stata invitata a fare un intervento sulle pratiche agronomiche e sui benefici ambientali la consigliera dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica Raffaella Mellano.

Alla conferenza ha partecipato il ministro austriaco per la sostenibilità e il turismo, Elisabeth Köstinger, e il commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan che ha dato avvio ai lavori. I circa 200 esperti invitati hanno discusso i principali risultati della relazione della Commissione europea sullo sviluppo delle proteine vegetali nell’Unione europea, sull’attuale produzione di proteine vegetali in UE e sul suo potenziale per ulteriori sviluppi. Il primo giorno della conferenza si è sviluppato in tavole rotonde su ricerca e innovazione, pratiche agronomiche, benefici ambientali, sviluppo della filiera e potenziale di mercato in diversi segmenti della produzione di mangimi e alimenti. Il secondo giorno della conferenza, il ministro Köstinger e il commissario Hogan, insieme con i rappresentanti ad alto livello del Parlamento europeo e le principali parti interessate, hanno discusso su come il quadro politico esistente e futuro potrebbe sostenere l’ulteriore sblocco del potenziale di produzione di proteine vegetali nel Unione.

“Il 60% delle leguminose consumate in Europa vengono dall’estero e questo disequilibrio della bilancia delle importazioni crea tutta una serie di problemi tra i quali quello della tracciabilità e della provenienza del prodotto e del relativo controllo sulla produzione” racconta Raffaella Mellano. “L’unione Europea vorrebbe che la produzione interna delle piante proteiche aumentasse ma visto che i margini su questi prodotti sono bassi e la produzione è molto sensibile alle condizioni atmosferiche, dovrà portare avanti una politica fortemente incentivante per riuscire a convincere gli agricoltori a dedicarsi a queste colture. Viene anche auspicata una collaborazione tra gli agricoltori convenzionali e quelli biologici e biodinamici che hanno certamente molto da insegnare a partire dalle rotazioni e dai sovesci. I biodinamici sanno bene quanto la soia, per esempio, sia utile non solo come mangime per gli animali allevati, ma anche perché con le sue proteine arricchisce il terreno”

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi