di Carlo Triarico
Vi spiego perché possiamo avere speranza. In questo periodo di confinamento e crisi sanitaria i cittadini hanno mangiato spontaneamente molto più cibo biologico e biodinamico. Il termine bio è percepito con chiarezza come valore. Pensateci. Tra le tante informazioni sull’infezione, spesso contraddittorie, non è stata data nessuna indicazione sul valore nutrizionale dei prodotti bio. Nessuno ha nemmeno informato sull’importanza del buon cibo per aiutare l’organismo e rafforzare il sistema immunitario. Eppure la saggezza popolare ormai comprende e sceglie. Del resto i dati sono chiari. Per esempio le analisi pubblicate su riviste scientifiche referate rilevano che i metaboliti secondari, flavonoidi antociani, sono molto più presenti nel cibo biodinamico, anche a livelli doppi. Queste sostanze hanno un effetto positivo sul sistema immunitario e sono antinfiammatori, anti età e antitumorali. Hanno un effetto inibitore persino sulle citochine.
Nessuna informazione arriva ai cittadini nemmeno sulla partita che si gioca sul bilancio UE, di cui l’agricoltura è la prima voce di spesa. La coalizione Cambiamoagricoltura, di cui facciamo parte, si muove per una PAC verde. Confindustria invece ha denunciato all’UE il bio come non sicuro per l’alimentazione e dannoso per la tenuta dell’industria agrochimica. Sapete tutti che il biodinamico è il più attaccato e capite perché. Nonostante tutto ho speranza, perché la popolazione si sta svegliando con maggiore coscienza.
Per questo serve che l’Associazione Biodinamica possa continuare nella direzione presa. I prossimi anni dovremo completare quella crescita, per cui già oggi siamo la più considerata organizzazione culturale di produttori dell’agricoltura ecologica in Italia. Un percorso che porterà a un allargamento dell’impatto della biodinamica sulla società italiana e un aiuto a tutta la bioagricoltura. Se potremo avere il vostro sostegno per continuare ad essere quella forza disinteressata, ideale e pure attiva e intelligente, avremo le condizioni per farcela per tutti.
Sicuramente si addensano interessi per farci cambiare rotta. Sono anche momenti difficili: l’Associazione ha uscite, ma non ha entrate a causa del blocco delle normali attività . Sono sicuro però che ce la facciamo, per portare alla meta il cammino di questi anni e in questo cammino abbiamo sempre avuto a fianco Aldo Paravicini, un amico vero. Ora vogliamo farcela anche per lui.