Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
Per la sezione Piemonte : ricerca e innovazione sempre in primo piano

Per la sezione Piemonte : ricerca e innovazione sempre in primo piano

di Cristina Marello

Con la primavera 2018 l’Associazione Biodinamica Sezione Piemonte ha dato avvio ad un ciclo di Giornate Contadine che si sono distinte per la partecipazione eterogenea di volti noti e persone nuove; il tutto all’insegna della condivisione di esperienze e percorsi, un po’ colturali e un po’ culturali.

L’incontro di apertura, alle idi di marzo, ha visto quale primo argomento la Pasta per Tronchi. Con il contributo di Andrea Quagliolo il tema della preparazione e dell’impiego della Pasta per Tronchi è stato affrontato nei suoi aspetti generali ed applicativi. Vista anche la numerosa partecipazione di operatori del settore vitivinicolo che, proprio in quei giorni, erano impegnati con le operazioni di potatura del vigneto, la trattazione è stata particolarmente sentita nei suoi risvolti più pratici.

Sempre nel mese di marzo 2018 si sono susseguiti altri 2 incontri, il primo dei quali dedicato al Suolo, in particolare agli strumenti di monitoraggio disponibili per la sua osservazione. Se la cura del suolo e la preservazione dell’humus producono miglioramenti nella vitalità di un agroecosistema, questi si possono osservare nel tempo? E in che modo? Modelli, parametri e misure potrebbero di primo acchito sembrare parole stridenti con la biodinamica. O almeno con una certa visione romantica della biodinamica. Ma per capire se, con le nostre pratiche, ci stiamo prendendo cura del suolo nel modo giusto abbiamo bisogno di qualche punto di riferimento. E così l’osservazione strutturata di un agroecosistema ci riconsegna una visione assai più ricca di quanto potemmo mai immaginare: un intero mondo in una zolla di terra. A partire dal modo in cui si comportano le componenti fisiche del suolo, fino all’agire delle radici che lo abitano, tutto contribuisce alla vita di una moltitudine di organismi. Alcuni di questi sono piuttosto noti come i lombrichi (seppure esista una grande varietà di genere e specie diverse per aspetto e comportamento), altri molto più piccoli ma altrettanto importanti, al punto da divenire strumenti diagnostici. Un esempio sono dipluri e proturi che, censiti con la procedura del QBS-ar ci forniscono interessanti informazioni sul calpestamento del terreno e sull’impatto delle lavorazioni. In occasione di questa giornata pratica è stata presentata la pubblicazione “La Qualità biologica del suolo: le metodologie di rilievo per la valutazione del profilo biologico del terreno agrario”, edita a cura della Direzione Agricoltura della Regione Piemonte, autori Marco Ippolito e Cristina Marello.

L’acqua di pozzo è una buona scelta per la preparazione del 500. Si preleva con garbo, senza intorbidare il fondo.

Primavera tempo di semine e trapianti: non poteva mancare quindi una Giornata Contadina dedicata all’orto, alle sementi, alle consociazioni, al significato e uso del calendario biodinamico. Approfondimenti specifici sono stati dedicati alla qualità dell’acqua e alla storia dei pozzi che un tempo rappresentavano una ricchezza e una risorsa preziosa per le famiglie e che oggi purtroppo rischiano di essere dimenticati, anche se non da tutti. E così in un assolato sabato pomeriggio Carlo Marello ci ha ricordato, con una dimostrazione pratica e qualche racconto di gioventù, come anche il semplice gesto di attingere l’acqua da un pozzo richieda una certa dose di perizia. Interrogati sul “grafji” ci siamo rivelati una classe impreparata, ma ora sappiamo che, nel caso perdessimo il secchio sul fondo del pozzo, sarà meglio averlo a portata di mano.

Un particolare nelle fasi di cattura e inanellamento di un esemplare di averla piccola, catturata tra le siepi dell’Az. Rivetto

Spostandosi verso le Langhe, ospiti dell’Az. Agr. Rivetto dal 1902 i partecipanti alla Giornata Contadina sulle siepi e sulle piante spontanee hanno intrapreso un percorso di conoscenza ed esplorazione di un progetto di biodiversificazione unico nel suo genere. Parte della superficie vitata aziendale è stata estirpata per fare posto a siepi di aromatiche, arbusti, alberi da frutto, cereali e piante d’alto fusto. Sotto la guida di Enrico Rivetto, i partecipanti hanno collaborato alla piantumazione di salvie e rosmarini, alla raccolta delle bacche di rosa canina e alla messa a dimora di alcune betulle, secondo un progetto di ampio respiro biologico (ad esempio con la creazione di corridoi ecologici, siepi per uccelli frugivori e pascoli per api e pronubi) e biodinamico (con la scelta di essenze e formazioni diverse nella ricerca di un equilibrio dinamico tra gli Elementi).

piantumazione betulla
Realizzazione di un boschetto di betulle in un vigneto di nascetta: un momento della messa a dimora degli alberelli.

A fine aprile si è tornati alla sinistra del Tanaro, in zona roerina per parlare, bicchieri alla mano, del vitigno Arneis con Matteo Monchiero, e di vino e cantina in biodinamica con Sergio Molino. Una mezza dozzina di vini in degustazione per una platea composta da un folto pubblico di operatori biologici e biodinamici piemontesi: questa è stata la didattica sensoriale di quanto detto. Meglio di mille parole.

Monitoraggio farfalle
La cattura delle farfalle con retini di seta e una celere classificazione consentono di liberare gli esemplari in pochissimi istanti e senza danni per queste fragili creature.

A momenti più tecnici, come l’incontro con Marco Serventi in maggio, mirato ad approfondimenti di merito e sostanza circa il nuovo sistema di assoggettamento alla certificazione Demeter, si sono intrecciati eventi più movimentati come l’ultimo incontro in programma per la primavera 2018, più volte rinviato a causa del maltempo: il riconoscimento delle Farfalle. Con l’intervento straordinario di Simona Bonelli biologa dell’Università di Torino, i partecipanti hanno potuto approcciarsi al mondo delle farfalle quali indicatori dello stato di benessere di un areale, imparando a riconoscerne i diversi stadi di sviluppo, da uovo a larva ed infine ad adulto, scoprendo le loro piante nutrici, e imparando quali sono le pratiche più dannose, preferendo ad esempio lo sfalcio alla trinciatura in vigneto.

 

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