Associazione Agricoltura Biodinamica Italiana
Perchè preferire latte e formaggi biologici e biodinamici: le ragioni desunte dai risultati della ricerca scientifica e dalla normativa vigente.

Perchè preferire latte e formaggi biologici e biodinamici: le ragioni desunte dai risultati della ricerca scientifica e dalla normativa vigente.

di Matteo Giannattasio, medico e agronomo, esperto in allergie insegna Qualità degli alimenti e salute del consumatore all’Università di Padova, responsabile scientifico di Valore Alimentare

1. Sono ricchi di vitamine liposolubili

Hanno un contenuto significativamente più elevato di vitamina A (beta-carotene) e vitamina E (1). Questi nutrienti agiscono da potenti antiossidanti proteggendo dai danni causati dai radicali liberi.

2. Hanno un elevato contenuto in acidi grassi buoni

Numerose ricerche (2-5) hanno provato che latte e formaggi biologici hanno un elevato contenuto in omega-3 e acidi linoleici coniugati, due categorie di acidi grassi polinsaturi preziosi per la nostra salute. Ricerche sulle cavie suggeriscono che gli acidi linoleici coniugati svolgono una funzione importante nella prevenzione di patologie, come le malattie cardiovascolari, il cancro e le reazioni allergiche (6-8). È stato osservato (9) che le mamme che consumano prodotti derivati da latte biologico (e carne biologica) durante l’allattamento producono un latte ricco di questi benefici acidi grassi. Inoltre, i bambini che nei primi anni di vita consumano latte e derivati biologici corrono un basso rischio di soffrire di manifestazioni allergiche (10). Il minor rischio di atopia tra i bambini di famiglia con stile di vita antroposofica può dipendere da diversi fattori tra cui non è da escludere l’alimentazione con latte, formaggi e a altri prodotti biodinamici (11).

3. Il rischio che contengano residui di pesticidi o di farmaci è lieve o assente

Uno dei tanti pregi dell’agricoltura biologica è quello di ricorrere a un numero molto limitato di pesticidi (12). Infatti, a fronte delle centinaia di principi attivi, per lo più di sintesi, permessi nell’agricoltura convenzionale, il biologico consente di utilizzarne soltanto una decina, in buona parte di origine naturale. L’agricoltura biodinamica è ancora più virtuosa perché dei prodotti fitosanitari permessi nel biologico consente di impiegarne soltanto alcuni e di ricorrervi in situazioni speciali (13). Questa normativa fa si che, consumando latte e derivati biologici, e più ancora biodinamici, il rischio che residui di pesticidi ingeriti dagli animali con il mangime – tanto temuto se si consumano prodotti dell’agricoltura convenzionale (14) – sia molto basso o del tutto assente (15).

Le stesse considerazioni valgono per i farmaci con cui si tratta il bestiame, compresi gli antibiotici. Dal momento che in agricoltura biologica e biodinamica si fa un uso di farmaci molto accorto e limitato a pochi principi attivi (12, 13), il rischio che nel latte e derivati si ritrovino farmaci o loro metaboliti è basso o assente.

4. Non sono contaminati da frammenti di materiale genetico derivante dal mangime transgenico

In Italia gli alimenti geneticamente modificati sono vietati nell’alimentazione umana, mentre sono permessi nell’alimentazione del bestiame. Al momento si discute se ciò rappresenta un rischio per la salute degli animali e se frammenti di materiale genetico modificato derivante dal mangime transgenico possano passare nel latte vaccino, oltre che nella carne, e quindi col suo consumo all’uomo (16). Rischi del genere sono scongiurati nel caso della zootecnia biologica e biodinamica perché è vietato l’impiego di mangime transgenico (12, 13)

5. C’è la garanzia che nei formaggi non ci sono microrganismi geneticamente modificati

L’impiego di microrganismi geneticamente modificati, permesso nella produzione dei formaggi convenzionali, è proibito nella produzione dei formaggi biologici (12) e biodinamici(13)

6. Non contengono coloranti.

I formaggi convenzionali possono essere addizionati con circa una trentina di coloranti, tra cui alcuni di sintesi che nelle prove di laboratorio mostrano una notevole tossicità (17). Nei formaggi biologici non è permesso aggiungere coloranti (12). L’unica eccezione è rappresentata dal formaggio caprino e dal Morbier, nei quali è permessa soltanto l’aggiunta di carbone vegetale (E 153)  e dal Cheddar e pochi altri formaggi inglesi nei quali è permesso soltanto l’aggiunta di annatto (E 160b). I formaggi biodinamici sono ancora più virtuosi perché il divieto di aggiunta di coloranti non ammette eccezioni (13).

7. Non contengono conservanti, fosfati e polifosfati

I formaggi convenzionali, fatta eccezione per il parmigiano, possono contenere, come conservanti, i sorbati (E 200-E 203) e perfino un antibiotico la nisina (E 234). I formaggi biologici e biodinamici si fanno apprezzare per l’assenza di tali conservanti (12, 13). Sono anche del tutto privi di fosfati E 338-E 343, E 450, E 451) e polifosfati (E 452)

8. Sono più gustosi?.

Anche se aneddotica, merita di essere segnalata la notizia riferita da ricercatori della Facoltà di Agraria di Kassel, Germania (18) che il latte proveniente da allevamento biodinamico estensivo è stato molto apprezzato in un panel test eseguito nell’ottobre del 2009. Mancano comunque ricerche che mettono a confronto latte e derivati convenzionali e biologici/biodinamici per la qualità organolettica.

Bibliografia

1. Bergamo P. e coll. Food Chemistry (2003) vol. 82, pp. 625-631

2. Butler G. e coll. Journal of the Science of Food and Agriculture (2008), vol. 88, pp. 1431-1441

3. Prandini A. e coll. Journal of Dairy Research (2009) vol. 76, pp. 278-282

4. Ellis K. A. Journal Dairy Science (2006) vo. 89, pp. 1938-50

5. Collomb M. e coll. International Dairy Journal (2008) vol. 18, pp. 976-982

6. Kritchevsky D. e coll. Journal of the American. College of Nutrition (2000) vol. 19, pp. 472-477

7. Ip C e coll. Journal Nutrition (1999) vol. 129, pp. 2135-2142

8. O’Shea M. e coll. American Journal Clinical Nutrition (2004) 79, pp. 1199S-1206S

9. Rist L. e coll. British Journal of Nutrition (2007) vol. 97, 735-743

10 Kummeling. British Journal of Nutrition (2008) vol. 99 pp. 598-605.

11. Alm J. S. e coll. Lancet (199) 1999, pp. 1485-1458

12. Regolamento (CE) N. 967/2008

13. Disciplinare di produzione DEMETER (www.demeter.it)

14. Dossier Pesticidi nel piatto. 2009. Lega Ambiente

15. Baker B.P. e coll. Food Additives and Contaminants (2002) 19, pp. 427-446

16. Pusztai A. e Bardocz S. La sicurezza degli OGM. Edilibri 2008

17. Giannattasio M. e Rucabado Romero C. Gli additivi alimentari, una guida. Edizioni L’Aratro (2009)

18. Baars T. Salute e qualità del latte. Documento

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