di Marco Serventi, Segretario Associazione per l’agricoltura biodinamica
La Sessione sui sovesci prevista per il 29 febbraio scorso presso l’azienda agricola sperimentale di Montepaldi (FI) voleva essere occasione per un primo confronto sul mondo dei sovesci, degli inerbimenti nella gestione delle rotazioni erbacee e delle colture arboree. Moltissimi sono gli studi e le proposte che troviamo in ambito scientifico che affrontano da molti punti di vista le funzioni dei sovesci e delle specie da usare in relazione al tipo di terreno. Dal punto di vista dell’agricoltore è importante lo scambio di esperienze e di ragionamenti fatti nella propria azienda con gli altri colleghi.
Il sovescio è parte integrante di una gestione della fertilità fondata sulla massima biodiversità armonica possibile che introduca, a partire dalla forza del sole, creazione continua di sostanze e processi nel suolo agrario. La rete radicale, la mutua collaborazione con il mondo microbico, fungino e quello della fauna sotterranea e superficiale sono fattori importanti per osservare, non in modo puntiforme e astratto, il mondo di relazioni che è l’agricoltura. Il gioco dell’agricoltore è infatti osservare e leggerne la complessità e quindi agire e poi osservare quel che accade traendo un’immagine complessiva e dinamica della propria azienda e dell’ambiente in cui è inserita.
La gestione a favore della massima biodiversità possibile complica un po’ la conduzione agricola e la vita dell’agricoltore, e va esattamente in direzione contraria a quella industriale della massima riduzione possibile delle variabili. Siamo all’inizio di un percorso che è partito dai primi anni del secolo scorso con le prime aziende biodinamiche in nord Europa e che ora è storicamente divenuto urgente intensificare e organizzare a fronte del disastro portato sul pianeta dal riduzionismo scientifico e dal meccanicismo esasperato con cui ogni essere vivente viene concepito e isolato dalla scienza industriale.
La presenza animale, il compostaggio biodinamico, l’uso intensivo e regolare dei preparati trova nel mondo dei sovesci un aiuto formidabile per allontanarci dall’attuale soglia irreversibile dell’1% di sostanza organica, cui corrisponde l’annullamento del processo umico in quasi tutti i suoli agrari.
Modalità , ritmi, specie seminate, tipo di macchine agricole usate e relative lavorazioni sono tutti fattori da esaminare, conoscere e su cui scambiarsi esperienze, ricerche e punti di vista.
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Per completare il questionario bastano 10 minuti. Sono previste domande aperte e tutte le segnalazioni che vorrete darci arricchiranno i risultati che saranno poi inviati a ISMEA (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) che potrà così tenerne conto per le future programmazioni. I risultati saranno gestiti in forma anonima e aggregata e, nelle prossime newsletter vi daremo riscontro dei risultati fornendo una fotografia sulle esigenze formative del settore. Grazie anticipatamente per la vostra gentile collaborazione.
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