Sempre più i tempi richiedono che la terra sia lavorata con un metodo agricolo che concili produzione e ambiente e che nutra la terra donandole vita in modo naturale.
L’esclusione di sostanze chimiche di sintesi (fertilizzanti, diserbanti, insetticidi, anticrittogamici, ecc.) l’adozione della rotazione delle colture e della tecnica del sovescio, solo per fare alcuni esempi, contribuiscono a donare nutrimento e vita al terreno. La domanda cruciale quindi non è se l’agricoltura biologica e quella biodinamica sono in grado di nutrire l’intero pianeta ma se abbiamo bisogno di accrescere la nostra produzione attraverso un’agricoltura che si cura del benessere dell’uomo e dell’ambiente e non solo della produttività .
Queste sono le premesse dalle quali è partito il progetto inserito nel POF dell’istituto d’istruzione superiore “Antonio Zanelli†di Reggio Emilia “Sinergie tra terra e cielo†di durata triennale che ha coinvolto dal 2015 le classi terze e quarte degli indirizzi agrari. Gli obiettivi del progetto sono incentrati sull’educare alla sostenibilità ambientale facendo sperimentare i benefici tangibili del metodo biodinamico in termini di fertilità del terreno vitalità dei semi e qualità degli alimenti. Durante il percorso formativo gli studenti hanno approfondito sia in aula che in campo le conoscenze su dinamiche e proprietà del terreno di un appezzamento dell’azienda agraria dell’Istituto coltivato secondo le tecniche di agricoltura biodinamica in confronto con una adiacente appezzamento condotto con la tecnica di produzione integrata. Particolare attenzione è stata data all’evoluzione della sostanza organica e dei principali parametri agronomici.
Il progetto oltre all’Istituto Zanelli ha visto coinvolti l’Associazione per l’agricoltura biodinamica, la scuola Steiner Waldorf di Reggio Emilia  e la cooperativa biodinamica La Collina.